Vittore Grubicy de Dragon (1851 - 1920)

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Le quotazioni di Vittori Grubicy de Dragon per i dipinti sono in linea di massima tra €2000 e €10.000. I suoi capolavori possono anche superare i precedenti valori. Sono ricercate soprattutto le sue opere divisioniste. I bozzetti e gli studi hanno valutazione inferiori rispetto ai dipinti. Il record di vendita dell'artista lombardo è di circa €25.000.

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Vittore Grubicy de Dragon è stato una figura affascinante della scena artistica italiana tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento. Nato a Milano nel 1851 da madre lombarda e padre ungherese, eredita la passione per l'arte contemporanea e diventa un conoscitore delle avanguardie del suo tempo. Da giovane ha viaggiato molto in tutta Europa, seguendo le ultime tendenze artistiche e frequentando mostre e mostre in Francia, Germania, Inghilterra, Belgio e Olanda. Fu durante un soggiorno meditativo sulle rive del fiume Scheldt in Olanda che sentì l'impulso improvviso di dipingere, nonostante avesse già più di trent'anni.

Dopo quel momento cruciale, divenne non solo un pittore di talento, ma anche mecenate, mentore e consigliere del gruppo di artisti divisionisti emersi in Italia negli anni Novanta dell'Ottocento. Il suo stile raffinato e inconfondibile era caratterizzato dalla capacità di catturare gli effetti di cieli nuvolosi, alberi intrecciati, riflessi cangianti dell'acqua e le sfumature del crepuscolo. Sebbene le sue opere fossero e siano tuttora meno conosciute e apprezzate in Italia che all'estero, la maggior parte della sua produzione rimane in patria, sparsa tra gallerie pubbliche e collezioni private. I dipinti di Grubicy si trovano anche in prestigiose istituzioni internazionali come il Museo del Lussemburgo a Parigi e il Museo di Bruxelles, così come in collezioni private nei Paesi Bassi e in Italia, inclusa la collezione del leggendario direttore d'orchestra Arturo Toscanini.